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Quando serve il problem solver?

Il Problem Solver non è sempre presente in Azienda. E’ un professionista, competente in molti settori, che viene interpellato quando ci sono aspetti aziendali che devono funzionare meglio oppure nuove iniziative che devono partire nel migliore dei modi.

Per dirla meglio, Il Problem Solver torna utile sia in caso di problematiche aziendali sia in fase di consulenza per trovare nuove soluzioni per nuove iniziative imprenditoriali. Quindi, non necessariamente il Problem Solver è presente solo in caso di guai.

Non è una figura impegnativa che stravolge equilibri e meccanismi lavorativi... insomma, una specie di ficcanaso. Non è così, ma esattamente il contrario. E’ un aiuto cinetico ma morbido che supporta temporaneamente laddove serve.

A loro modo, anche un farmacista, un idraulico o un meccanico sono dei Problem Solver.

Il Problem Solver è una mente meno coinvolta nei problemi quotidiani, una mente esterna a quella dell’Azienda (e quindi NON sostitutiva) che aiuta e supporta chi invece le decisioni le deve prendere ogni minuto.

Aiuta a vedere più chiaro nelle giornate con la foschia... un certe situazioni, una visione aggiuntiva rappresenta una maggiore sicurezza per tutti.

Insomma: è un “cervello” integrativo che si innesta quando ve ne è la necessità. E quando non serve più... arrivederci e grazie. Comodo, no?

Se le cose procedono lisce non c’è motivo di rivolgersi ad un Problem Solver. E nella gestione del proprio quotidiano l’imprenditore non ha quasi mai bisogno di rivolgersi ad un consulente esterno, perché è lui stesso a ricoprire il ruolo, oltre a tutti gli altri ruoli coperti.

Ma in presenza di fasi operative, tecniche, commerciali, in particolar modo comunicative, o di altra natura, che impediscono il funzionale e regolare svolgimento del business aziendale, il Problem Solver, quando entra in gioco, fornisce un aiuto insperato, veloce e funzionale. E molte volte basta poco per ritrovare il giusto ritmo e la corretta visione delle cose.

Il Problem Solver, con obiettività, distacco e competenza, fa emergere contrasti e impedenze nel lavoro, ne trova soluzione e le applica. In pratica è un “medico” aziendale, discreto e competente, che si integra nella struttura dolcemente e altrettanto delicatamente e, a fine lavoro, ne esce.

Media Agency è da anni una realtà che si occupa di Problem Solving con risultati di provata efficacia.

E’ facile e immediato capire quali vantaggi immediati e concreti si possono ottenere e di quali benefici l’Azienda può godere se decide di farsi supportare da un Problem Solver:

  • Scarico di impegni gravosi, perché si demandano alcune fasi operative

  • Scarico mentale, perché si delega qualcun altro a pensare e a risolvere il problema, liberando la nostra mente. E’ così libera e pronta per affrontare altre tematiche magari ugualmente invalidanti ma più importanti

  • Aumento dei tempi a disposizione dell’imprenditore, e conseguente calo di “tempi morti”. Liberandoci di alcune situazioni “sgradite”, liberiamo spazi temporali, da usare la meglio.

Adottando un Problem Solver esterno, si ha come conseguenza diretta - da imprenditori e titolari d’azienda – quella di ritagliarsi un proprio ruolo da Problem Solver interno. Nessuno come il titolare conosce le problematiche e le difficoltà insite e nascoste nelle pieghe dell’azienda. Delegando parti marginale ad esterni, ci si mette in condizione di poter intervenire su aspetti delicati interni che solo gli imprenditori possono gestire.

Insomma: un Problem Solver regala tempo a chi non ne ha.

Un Problem Solver che si rispetti non può essere un “tuttologo”. Ogni settore ha le sue problematiche, e quindi senza competenze specifiche risulta impossibile operare con la stessa efficienza in una azienda tessile e contemporaneamente su un motore per aerei.

Media Agency è un ottimo, comprovato e concreto Problem Solver nel campo della gestione aziendale e della comunicazione d’Azienda, a tutti i livelli

Uno schema seguito da Media Agency, da sempre ritenuto valido, è quello seguente:

  1. prendere coscienza che esiste un problema, un intoppo, o semplicemente un aspetto che funziona ma che sarebbe meglio migliorare tramite strumenti terzi e integrativi rispetto a quelli aziendali.

  2. definizione del problema o della situazione

  3. inquadramento della situazione attuale nel quadro completo del funzionamento aziendale. Eventuale scorporamento del problema in settori minori e affrontabili singolarmente

  4. formulazione di ipotesi e soluzioni, e conseguente verifica delle loro validità e applicabilità.

  5. applicazione della soluzione migliore

In definitiva, le fasi operative che poi compongono l’intervento in se stesso sono le seguenti:

  • Ricostruire la catena degli eventi e/o degli accadimenti

  • Definire il problema

  • Individuare le cause

  • Investigare fino alla causa radice

  • Studiare come applicare le soluzioni

  • Decidere come monitorare le soluzioni

  • Focalizzarsi per sostenere i risultati

Focalizzare, Analizzare, Risolvere, Eseguire sono le semplici ma fondamentali parole d’ordine. E lo si fa più velocemente possibile

I principi fondamentali sono:

  • Non cercare di trovare “colpevoli” e/o responsabili a cui scaricare le responsabilità. Questo non è compito del Problem Solver, ma dell’imprenditore, che in base alle analisi a ai risultati prenderà le sue contromisure. In più, trovare i responsabili è una perdita di tempo insostenibile, perché non aiuta i processi né a migliorare le cose. Bisogna trovare le cause e porre rimedio perché tutto funzioni al meglio. Questo è l’unico vero interesse dell’Azienda. Il resto è secondario. Cercare la responsabilità di una situazione problematica rallenta la soluzione dello stesso senza portare benefici evidenti

  • Trovata la soluzione, questa deve essere snella, applicabile velocemente e foriera di conseguenti miglioramenti. Se una fabbrica ha degli intoppi la soluzione non è comperare un’altra fabbrica; a parte il rilevante problema economico, non è un pensiero corretto in quanto ciò che ha causato i rallentamenti nella prima fabbrica, se non scoperto e risolto, porterà rallentamenti anche nella seconda, e così via. In realtà, al soluzione trovata va capita e ben compresa per poter essere applicata correttamente; e non può quindi essere una soluzione comprensibile a pochi eletti e di una difficoltà incredibile di applicazione. Bisogna sempre seguire, tra quelle disponibili, la via più semplice e veloce. Magari può essere utile, invece di adottare una soluzione grossa e radicale, scomporre la soluzione in più soluzioni piccole da applicare step by step. In questo modo si interviene in maniera efficace e indolore per l’azienda, senza creare ulteriori intoppi e/o rallentamenti. Se si trova una soluzione bisogna rendere disponibile una descrizione dettagliata del problema e del metodo per risolverlo

  • Nella malaugurata ipotesi che la soluzione trovata non sia applicabile, o che non si trovi la soluzione, è fondamentale descrivere bene il problema e parlarne con l’imprenditore e i suoi collaboratori. Magari la momento non è disponibile una “cura” immediata, ma è bene sempre conoscere e non rimanere all’oscuro. Sapere di avere un intoppo è fondamentale; se anche al momento non è risolvibile, va tenuto d’occhio e monitorato costantemente. Al momento giusto sarà immediatamente debellato e risolto.

CARATTERISTICHE DEL PROBLEM SOLVER (CON CHI HO A CHE FARE?)

Il Problem Solver è un professionista calmo, lucido e razionale. Non si scompone (quasi) mai, perché tutto serve meno che farsi trascinare dagli eventi. E’ una persona con cui è piacevole stare a contatto, perché rassicura, studia e comprende molto meglio di chiunque altro. E avere una mente fredda e razionale al proprio servizio è la migliore e assoluta garanzia di difendere, nel migliore dei modi, gli interessi dell’azienda.

Un Problem Solver di valore dimostra in ogni momento:

  1. Pazienza delicatezza. Non si urtano le sensibilità, non si adottano arroganza e presunzione, ma si cerca al contrario di tenere conto che spesso i problemi causano tensioni piccole e grandi, e che tutti avrebbero fatto a meno di affrontare altri problemi. L’interlocutore o committente del Problem Solver è una persona sotto stress, e deve stare meglio. Adottare la stessa linea di pensiero sarebbe distruttivo. In fin dei conti, ricordiamoci che l’’imprenditore è una figura che ha creato un’azienda (piccola o grande che sia non fa nessuna differenza; non cì sono diversi atteggiamenti tra l’avere a che fare con un industriale o un artigiano, tutti godono delle stesso rispetto) e che la sta portando avanti. Dobbiamo avere per lui la considerazione che merita

  2. Empatia e comprensione per le figure coinvolte nel problema con cui entriamo in contatto. Logica conseguenza per quanto esposto sopra

  3. Attenzione e cura per il proprio compito. Niente è già stato visto, niente è risolvibile “in serie”, niente è scontato. Anche se sembrano uguali, le situazioni sono una diversa dall’altra, senza eccezioni. E’ importante mantenere un equilibrio, perché il compito del Problem Solver è quello di fare da bussola in una determinata situazione. Quindi nessun eccesso, e non sottovalutare o sopravalutare persone e cose. Il tutto va riportato in un contesto ben definito e in un quadro generale lucido.

  4. Il Problem Solver non è mai in tensione. E se lo è, non lo dà a vedere. E’ portatore di serenità e calma, altrimenti non è un buon Problem Solver

A tutto, in linea di massima, c’è rimedio. Non si può sapere a priori in che termini, ma il bello di avvalersi del Problem Solver è che alla fine della collaborazione l’imprenditore avrà effettuato un buon investimento, perché avrà sempre e comunque una risposta ai suoi interrogativi, in qualsiasi forma siano stati posti

E Media Agency, in queste cose, ci sa fare. Eccome

 

 

MEDIA AGENCY APPLICA IL CONCETTO DI BELLEZZA FUNZIONALE.
QUALSIASI PRODOTTO O SERVIZIO E' BELLO PRIMA DI TUTTO QUANDO FUNZIONA.